Lettera al Presidente Giorgia Meloni su questione OMS
Milano, 29 marzo 2023
Preg.mo
Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
On. GIORGIA MELONI
Via pec: presidente@pec.governo.it
IL RISCHIO DI CESSIONE DI SOVRANITÀ ALL’OMS ATTRAVERSO LA RIFORMA DEI
REGOLAMENTI SANITARI INTERNAZIONALI E L’ADOZIONE DI UN “TRATTATO PANDEMICO”
I firmatari di questa lettera intendono richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento italiano sui
negoziati attualmente in corso presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), riguardanti nel
contempo la revisione dei Regolamenti Sanitari Internazionali (RSI – International Health Regulations, IHR)
e un nuovo accordo internazionale per la prevenzione, preparazione e risposta ad eventuali prossime pandemie
(cui nei circoli più informati si fa riferimento come “Trattato Pandemico” e nei documenti ufficiali come
WHO CA+), entrambi vincolanti per gli Stati Membri, una volta adottati. Allo stato attuale dei negoziati, il
cui stato di avanzamento sarà presentato alla prossima Assemblea Mondiale della Sanità nel mese di maggio
di quest’anno (2023), dove i due processi potrebbero anche subire una accelerazione, le proposte di
emendamento ai RSI e la “bozza zero” del WHO CA+ presentano aspetti critici che prevedono la possibilità
che gli Stati trasferiscano alla OMS parte significativa della loro sovranità sulle scelte di sanità pubblica.
Date queste premesse, mentre si riconosce la necessità di un maggiore coordinamento dell’azione multilaterale
e il ruolo che l’OMS potrebbe e dovrebbe giocare in questo senso come parte del suo mandato, è indispensabile
vedere i rischi inerenti l’adozione di strumenti che vincolerebbero gli Stati alle decisioni di
quell’Organizzazione, che essi formalmente controllano (in quanto organizzazione intergovernativa), ma che,
di fatto, risponde in modo crescente a interessi privati, anche attraverso i cospicui finanziamenti che riceve
come contributi “vincolati” (specified,“earmarked”) da attori non statali.
Finanziata per circa l’80% da contributi volontari, il cui uso è “specificato” – ovvero vincolato – dai donatori
(pubblici e privati), da tempo, di fatto, l’OMS è afflitta da enormi conflitti d’interesse e soggetta più
all’influenza dei donatori che alle decisioni prese dai propri organi di governo (AMS e Comitato Esecutivo,
Executive Board, EB).
Nel suo complesso, il processo in corso è, dunque, un “mostro” che si regge su due gambe, che si muovono
indipendentemente l’una dall’altra e non è affatto chiaro come potranno muoversi in maniera coordinata in
futuro se entrambi gli strumenti in discussione dovessero essere adottati.
Si fa notare, inoltre, che in base alla Costituzione della OMS (art. 21), l’adozione degli emendamenti ai RSI
sarebbe adottata dalla AMS a maggioranza semplice, divenendo poi vincolante per tutti i 194 Stati membri
senza alcun successivo passaggio o coinvolgimento dei poteri legislativi degli Stati, salvo la possibilità che
singoli Stati membri li respingano espressamente nei termini prescritti (art. 22).
Invece, sempre in base alla Costituzione dell’OMS (art. 19), per essere adottato, il WHO CA+ (“Trattato
pandemico”) dovrà essere approvato dall’AMS con maggioranza qualificata di 2/3, entrando in vigore solo
dopo la ratifica (e quindi approvazione da parte dei rispettivi organi legislativi) da parte di un numero
prestabilito (30 secondo quanto previsto dalla “bozza zero”) di Paesi membri, divenendo, poi, vincolante solo
per gli Stati Membri che l’abbiano ratificato.
Il processo di riforma dei RSI (l’edizione attualmente in vigore è del 2005) – richiesto dall’AMS nel maggio
del 2022, considerando insufficiente la sua applicazione nell’affrontare la pandemia di Covid-19 – è affidato
ad un gruppo di lavoro WGIHR, che finora ha ricevuto da 16 paesi più di 300 proposte di emendamenti,
attualmente allo studio.
Alcuni degli emendamenti proposti attribuirebbero, a giudizio di molti e dei firmatari di questa lettera,
eccessivi poteri alla OMS e al suo Direttore Generale; a mo’ d’esempio ne citiamo, diseguito alcuni:
Art. 1 Definizioni.
L’emendamento cancella per due volte i termini “non vincolanti”, oggi riferiti alle raccomandazioni OMS, sia
“temporanee” che “permanenti”, che diventerebbero dunque obbligatorie. A puro titolo di esempio del
possibile assoggettamento degli Stati alle“raccomandazioni” OMS, si cita la proposta di un nuovo articolo
(13A) per cui gli Stati “si impegnano a seguire le raccomandazioni (n.d.r.: vincolanti!) dell’OMS nella loro
risposta sanitaria” a emergenze, definite come situazioni che il DG OMS ritiene abbiano il potenziale di
causare problemi sanitari oltre i confini. Così come l’obbligo che gli Stati assumerebbero di aumentare – a
richiesta dell’OMS – la produzione di prodotti sanitari (inclusi “farmaci, vaccini, dispositivi medici,
diagnostici, prodotti di assistenza, terapie basate su cellule e geni e altre tecnologie sanitarie”,
emendamento all’art. 1) e di “assicurare che i fabbricanti sul loro territorio forniscano le richieste quantità di
prodotti all’OMS e ad altri Stati secondo le istruzioni dell’OMS”.
Art. 2. Scopo e proposito dei RSI.
«… prevenire, proteggere, preparare… una risposta di sanità pubblica alla diffusione internazionale delle
malattie…» che, in base all’emendamento proposto, non sarebbe più “ristretta ai rischi di salute pubblica” ma
estesa «a tutti i rischi con potenziale impattosulla salute pubblica…».
Ciò introduce termini estremamente ampi, che consentono al DG OMS e al suo staff delegato di formulare
raccomandazioni vincolanti su moltissimi aspetti della vita delle società, dato che la salute, secondo l’OMS,
si riferisce al “completo benessere fisico, mentale e sociale”.
Art. 3. Principi.
Preoccupano emendamenti che cancellerebbero, tra i principi dei RSI, “la dignità, i diritti umani e le
fondamentali libertà delle persone”, coerenti con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR),
sottoscritta da tutti i paesi delle Nazioni Unite, sostituendoli con generici principi di “equità, inclusività,
coerenza” non meglio definiti.
Art. 13A. L’OMS guida la risposta internazionale di salute pubblica.
In sostanza, l’emendamento aggiunge un nuovo articolo che chiede agli Stati di seguire le raccomandazioni
dell’OMS (che diverrebbero vincolanti) in emergenze di sanità pubblica che destano preoccupazione
internazionale (PHEIC), dichiarate a discrezione di un DG soggetto non solo alle influenze particolari di alcuni
Stati, ma anche, e soprattutto, di finanziatori privati. Dunque, quelle “raccomandazioni” determinerebbero le
scelte e le politiche dei Paesi riguardo, ad esempio, farmaci, vaccini, test e altri dispositivi.
Art. 44. Collaborazione ed assistenza.
Punta ad accrescere il controllo sull’informazione: l’OMS e gli Stati si impegnerebbero a collaborare per
«contrastare la disseminazione di informazione falsa e inaffidabile su eventi di salute pubblica nei media, nelle
reti sociali e con altre modalità», attribuendosi il diritto di censura, già esercitato nel corso della pandemia
anche attraverso accordi dell’OMS con le maggiori piattaforme e reti sociali. Un preoccupante impegno degli
Stati al controllo dell’informazione viene previsto anche dall’art. 17 della “bozza zero” dell’accordo
pandemico WHO CA+, il cui negoziato è affidato a un Organo Intergovernativo di negoziato
(Intergovernmental Negotiating Body, INB), anch’esso istituito dall’AMS nel maggio 2022, che ha
attualmente allo studio la menzionata “Bozza Zero”.
L’art. 17, infatti, propone di “rafforzare l’alfabetizzazione in materia di pandemia e sanità pubblica”, ma
“incoraggia” gli Stati membri dell’OMS a farlo anche “gestendo le infodemieattraverso canali efficaci,
compresi i social media”, prestando maggiore attenzione alla “disinformazione” sui social, media e organi di
comunicazione in genere, “per contrastare notizie false, fuorvianti, cattiva informazione o disinformazione
(…tackle false, misleading, misinformation or disinformation…)”. Il rischio è quello di condurre, come già
sperimentato, a un pensiero unico, con conseguente censura di ogni critica o pensiero diverso; il che apre
inquietanti scenari futuri.
Facciamo notare che anche diverse organizzazioni della società civile hanno espresso preoccupazioni diverse
sul processo di riforma in atto tramite i due strumenti menzionati.
Amnesty international, il Global Initiative for Economic, Social and Cultural Rights (GI-ESCR), Human
Rights Watch (HRW) e l’International Commission of Jurists (ICJ) hanno presentato espressa e seria
preoccupazione per la tutela dei diritti umani che non trovano adeguato riscontro nei negoziati in corso intorno
al trattato pandemico e chiedono all’Intergovernmental Negotiating Body (INB) di rivedere
urgentemente le disposizioni e gli emendamenti in atto. 1
Altre organizzazioni hanno sottolineato che “la bozza zero [del futuro Trattato, NdR] non fornisce
salvaguardie che sono fondamentali per definire gli standard di responsabilità e gli strumenti di monitoraggio
rispetto al ruolo del settore privato”. È rischioso, sottolineano, tentare di invitare il settore privato al tavolo
per aiutare il mondo a prevenire, prepararsi e rispondere alle future pandemie “considerando come la crisi del
COVID-19 sia stata usata dagli attori privati per tenere in ostaggio i diritti alla salute delle persone per
espandere i profitti, accaparrarsi le proprietà intellettuali e monopolizzare i mercati”. 2
In sintesi, richiamiamo l’attenzione sul processo di adozione di due strumenti che non potranno coesistere, ma
che al momento sono negoziati su due percorsi paralleli, anche a discapito della necessaria trasparenza, nonché
generando una certa confusione nei media. Certamente, il pericolo di cessione di parte della sovranità
nazionale all’OMS esiste se alcuni passaggi non verranno adeguatamente corretti nello spirito e nella
lettera. Non verrebbero più tutelati gli interessi nazionali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha il mandato di coordinare e dirigere l’attività di sanità
internazionale, e la sua costituzione l’ha dotata dei poteri necessari per farlo, ma la deriva che
1 https://www.amnesty.org/en/documents/ior40/6478/2023/en/
2 https://drive.google.com/file/d/1QJjsmU2XKutHJknSPGkd7Mrdm_suYc-E/view
l’OMS ha subito, con il crescente finanziamento dei privati e la progressiva “cattura del regolatore” da parte
di quelli, suggerisce estrema cautela nel dotare il suo segretariato e il suo DG di poteri aggiuntivi. Il DG
dell’OMS nella conferenza stampa del 23 marzo, si è detto aperto al dialogo sul tema degli strumenti in
discussione.
Saremmo certamente in grado di raccogliere l’invito e discuterne apertamente, ricorrendo a esperti senza
conflitti d’interesse con cui collaboriamo e che ci hanno aiutato in questi anni a contrastare una narrativa
ufficiale dimostratasi fallace.
Invitiamo Lei, auspicando anche che voglia farsene portavoce nelle sedi europee ed internazionali appropriate,
a seguire con attenzione gli sviluppi dei negoziati descritti, nell’interesse degli italiani, degli europei e dei
popoli del mondo intero.
Le chiediamo di difendere la sovranità del nostro Paese e il diritto dei suoi cittadini a non subire ulteriori
violazioni dei loro diritti fondamentali.
Grati in ogni caso per la Sua cortese attenzione porgiamo deferenti ossequi.
Dott.ssa Laura Teodori – Già Dirigente Ricerca ENEA e Prof. Eduardo Missoni
ARBITRIUM Vicepresidente Avv. Manola Bozzelli e Vice Presidente Avv. Valeria Panetta
LA GENESI Origine Formazione Diritto, Presidente Marina Assandri
CORVELVA
FILO DI ARIANNA Portavoce Luciana Beccaria
COORDINAMENTO COMITATI GUARITI portavoce Avv. Jenny Lopresti
ACU MARCHE Vicepresidente Dott.ssa Beatrice Marinelli, specializzata in
Discipline Economiche e Sociali
IMMUNI PER SEMPRE Presidente Avv. Jenny Lopresti
OSA Presidente Dr. Gianluca Salvatori
COORDINAMENTO 15 OTTOBRE Segretario M.llo CC Marco Billeci
DIRITTI UMANI E SALUTE Presidente Avv. Stefano Galeani
NAL – NOI AVVOCATI PER LA LIBERTA’ Presidente Avv. Massimo Baglieri
OSSERVATORIO DELLA SALUTE
IDU, Presidente Giuseppa Maria Pace
Dr.ssa Alessandra Chiavegatti – Magistrato
Avv. Lina Manuali
Dr.ssa Patrizia Gentilini – medico
Dr.ssa Irene Zacchei – Biologa
Avv. Barbara Costa
Avv. Annalisa Carnesecchi
Dr. Mariano De Mattia – Infermiere
Dr. Alberto Dallari – Neurologo geriatrico
Avv. Jenny Lopresti
Avv. Filippo Lattanzio
Dr. Giovanni Di Claudio –Dirigente Biologo – Patologia Clinica
Dr.ssa Tiziana Gagliardi – Medico Medicina Generale
Avv. Valeria Panetta
Avv. Manola Bozzelli
Avv. Francesco Golinelli
Dr. Sandro Sanvenero
Dr. Giorgio Minasi – Medico Legale
Avv. Fabrizia Vaccarella
Avv. Francesca Ceccatelli
Dr.ssa Francesca Zingoni – Medico 118
Dr.ssa Bruna Maccarrone Psicologa e Psicoterapeuta
Avv. Elisa Bastianello
Avv. Stefano Galeani
Dr. Fabrizio Salvucci
Avv. Clementina Baroni
Dr.ssa Maria Antonietta Balzola
Carmen Amadio – Infermiera
Elisa Tognocchi – Psicologa-educatrice-ipnologa
M.llo CC Marco Billeci
Avv. Claudio Cuzzini
Avv. Paola Soragni
Dr. Gianluca Salvatori
Avv. Rita Fontanesi
Avv. Paola Orlandi
Dott. Paolo Fangucci – Odontoiatra
Avv. Francesco Caronia
Avv. Massimo Baglieri
Avv. Sabina Bargagna
Avv. Monica Consalvi
Avv. Irene Della Rocca
De. Irene Zacchei – Biologa
Flaviana Sala – commessa,
Sileno Zanoni – operaio
Francesca Appolloni – Dipendente Pubblica Amministrazione
Stefano Venturi – imprenditore
Ornella Fedi – casalinga.