RATTO D’OBBEDIENZA

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RATTO D’OBBEDIENZA

Gennaio 10, 2024 Approfondimenti Blog News 0

Come fosse la nemesi del “ventennio” del secolo scorso, i primi venti anni del secolo ventunesimo non si discostano punto dai drammatici eventi che condussero dapprima ad una crisi economica di apprezzabile livello e successivamente al drammatico conflitto, che i libri di storia ricordano come la seconda guerra mondiale.

Il clichè pare essere sempre il medesimo: prendi una nazione, la affami e la rendi rabbiosa -quasi fosse un animale da portare su un ring- e poi la scateni contro un’altra, facendole credere che la sua salvezza debba necessariamente passare attraverso la morte di altri popoli.

Sic transit gloria mundi…

A ben vedere, tuttavia, un elemento di novità rispetto al ‘900 è ravvisabile, giacchè, nell’epoca che ritenevano la peggiore in assoluto – prima di conoscere gli eventi ultimi, che hanno superato in tragicità persino l’olocausto- il popolo viveva sotto regime dittatoriale, ovvero era sottoposto ad una coercizione di volontà ad opera di governi di frangia estremista.

Oggi, il popolo è paradossalmente complice del giogo governativo e di una manipolazione così capziosa, capillare e profonda, da non rendersi minimamente conto di fungere da “cavia”, ovvero da “ratto” di laboratorio.

Si continua imperterriti a correre intorno alla ruotina, posta all’interno di una comoda (almeno per alcuni) gabbia cittadina; incollati – quasi non ci fosse un “domani”- a marchingegni elettronici, che ci mostrano una realtà da video gioco, talvolta decisamente horror, tanto per renderci più avvezzi alle espressioni più tragiche della vita ed insensibili ad ogni grido di aiuto proveniente dal nostro prossimo. E come fossimo ancora ai tempi dei giochi dei gladiatori al Colosseo, ci dividono, nel più classico stereotipo del “dìvide et impera”, in fan di una fazione, piuttosto che di un’altra, fino a spingerci ad odiarci ed a compiacerci del male perpetrato a quello che ci viene fatto credere il “nemico”.

Siete stupiti? Non particolarmente, suppongo, oramai queste tecniche psicologiche di alta mistificazione della realtà si imparano quasi su banchi di scuola, dove i nostri figli vengono diseducati ad ogni prassi di buon senso, logica ed empatia ed al loro posto, quelle poveri menti vengono “impallate” di c.d. educazione sessual-finta sentimentale  e al rispetto della propaganda LGTBQ+, che non è altro che l’altra faccia del totalitarismo di stampo “sinistro”, in tutti i sensi possibili.

L’ “obbedisco” di garibaldina memoria trasfuso in un milcul pop alla Schlein’ style, mixato con qualche sfaccettatura di maschera diversamente patriarcale, onde distrarci dall’ennesimo strappo o ratto di coscienza.

Invero, in altra meno animalesca accezione, il termine “ratto” mi ricorda infatti il rapimento di quella coscienza… in un più ridotto lemme, il ratto dell’obbediente.

Ad maiora…🔆

VP