**EDUCAZIONE SIBERIANA** 

Pronto Soccorso giuridico per la tutela dei diritti inviolabili

**EDUCAZIONE SIBERIANA** 

Novembre 27, 2023 Approfondimenti Blog News 0

 *L’unica cosa che certifica che esiste l’infinito è la stupidità dell’uomo (Voltaire)* 

 *A. Enstein ” Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”* 

Recita l’art. 147 del c.c., provvidenzialmente non ancora modificato: “ Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni, secondo quanto previsto dall’articolo 315 bis..”.

In verità, il dettato normativo è il naturale corollario dell’art. 30 della Costituzione, nella duplice accezione di diritto e dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio.

L’obbligo di mantenimento dei figli comprende l’obbligo di fornire loro quanto necessario per la vita di relazione nel contesto sociale in cui sono inseriti, in relazione alla disponibilità dei genitori. Occorre rilevare che detta obbligazione non ha certamente natura alimentare: perciò vi rientrano le varie attività utili per lo sviluppo psico-fisico del ragazzo, ad esempio la cd. “paghetta” per le ordinarie spese quotidiane. Gli obblighi di istruzione ed educazione della prole riguardano tutti i provvedimenti che i genitori ritenessero utili a formare il senso civico, la coscienza sociale (aspetti affettivi e relazionali) e il grado culturale (aspetti cognitivi e formativi) dei figli.

L’addentellato costituzionale conferisce tale diritto ai genitori e li rende titolari esclusivi della scelta dell’indirizzo educativo da fornire alla prole.

La prima parte dell’articolo 30 della Costituzione stabilisce infatti che è anche «diritto» dei genitori – oltreché dovere – istruire ed educare i figli.

Lo Stato quindi non può entrare nelle scelte formative della prole (scelte ideali, morali, politiche, religiose, ecc.) che competono esclusivamente al padre e alla madre. 

Eppure negli ultimi anni, lo Stato sotto forma di istituzione scolastica sta tentando di invadere vieppiù quel campo di gravità che spetta permanentemente e senza alcun dubbio alla famiglia. L’educazione dei figli, se non coltivata secondo crismi sani e naturali, porta a sicuro squilibrio la mente dei giovani nostrani, già alquanto obnubilati da decenni di indottrinamento mediatico e condotti ad una sorta di macello cerebrale, in conseguenza pure di ideologie distorte ed insensate, tutte figlie di un orientamento politico, che ci vorrebbe livellati e solo apparentemente liberi di esercitare il sacrosanto arbitrio.

Si era partiti da: “Il corpo è mio e lo gestisco io”.

Così recitava uno slogan degli anni ‘70, periodo storico, in cui si sdoganava l’ideologia di parificazione dei sessi, in una realtà globale che si affrancava per la prima volta dall’egemonia maschile e la donna, sempre vista quale subalterna all’uomo, rivendicava quella consapevolezza ed autodeterminazione, che conducevano a battaglie pure forti ai fini di ottenere spazio in ogni ambito e contesto socio- politico e culturale.

La frase storica che ha caratterizzato le lotte femministe era una sicura provocazione, che lasciava intendere non solamente la sussistenza di un diritto della donna di decidere del proprio corpo, inteso quale vita, bensì pure quello di autodeterminarsi intellettualmente, sicchè oltre al corpo, aggiungerei idealmente: “corpo e mente sono miei e li gestisco io”.

E’ stata l’epoca, che più di tutte, ha consentito un affrancamento da quella ideologia patriarcale, che nell’immaginario collettivo -e purtroppo pure reale- aveva condotto persino all’accettazione del delitto di onore, ad opera del maschio d’uomo sulla femmina e frutto di ataviche, malsane ed in fondo mai superate –geneticamente per alcuni uomini- credenze riguardo l’onorabilità e la reputazione dileggiate ad opera di condotte immorali, od almeno così ritenute all’epoca.

Tutte le ideologie susseguitesi nell’arco degli anni 50/80 del secolo scorso sono state la naturale conseguenza di cambiamenti storici epocali (rammentiamo che l’Italia usciva da una dura guerra, proprio in quegli anni) e tutte avevano un comune denominatore: l’evoluzione umana e spirituale.

Cosa è potuto accadere, per contro, a partire dagli anni ‘90 in poi, ma forse ancor prima sul finire degli anni ‘80?

Può avere avuto un’incidenza, nel farci quasi indietreggiare antropologicamente, la TV e nella specie i c.d. programmi trash, che da oltreoceano, attraverso il tubo catodico, invadevano le case degli italioti (me compresa) e ipnotizzavano le menti di fanciulli, genitori e nonni?

Temo trattasi di domanda retorica, giacchè le risultanze di ogni studio all’uopo esperito si dirigono verso un’unica drammatica soluzione: i giovani degli ultimi decenni sono dotati di un quoziente intellettivo più basso rispetto ai genitori. Aggiungiamoci un livello di empatia e di intelligenza emotiva pari a quella di un criceto in gabbia da anni- volendo peraltro usare un eufemismo- per rappresentare il quadro fosco dello stato mentale delle nuove generazioni.

Ogni eccezione, naturalmente, non può che confermare la regola.

In questo contesto da buio, redivivo medioevo, certa parte politica di estrazione “sinistra” (con scappellamento a destra, talvolta), in ogni accezione del termine, cavalca alte onde di equivoco ed incomprensione, facendo credere ai nostri concittadini di non essere più gli unici e reali titolari di diritti sul proprio corpo, sulla propria mente e sulla propria prole, çà va sans dire.

E’ notizia degli ultimi giorni che – a seguito dell’ennesimo delitto, che parrebbe essere stato perpetrato da un uomo su una donna- mentre le forze dell’ordine ancora cercavano il corpo della vittima, il ministro Valditara decretava la necessità che nelle scuole italiane di ogni ordine e grado gli studenti si esercitassero in 12 ore di “educazione sentimentale”, che come anzi detto dovrebbe essere appannaggio unico delle famiglie.

Viene lanciata la nuova ideologia: “ caccia al patriarca”, come se ancora esistessero “maschi alfa” in Italia, sopravvissuti agli orientamenti LGBTQ + o – condivisi dalle famiglie ed il mediocre film della Cortellesi, che tratteggia i temi del c.d. patriarcato -in chiave negativa, naturalmente- fa un balzo assoluto nelle classifiche nazionali, manco gli avessero conferito l’Oscar.

Ma ironia della sorte o del Ministro, chi può dirlo, la c.d. educazione sentimentale” da chi potrà essere insegnata?

Dagli influencer, naturalmente e chi per antonomasia è l’influencer più influencer del panorama trash italiano?

I Ferragnez, diamine, chi non conosce i coniugi ( o simil tali) Ferragni –Fedez: lui (?), un giorno si e l’altro pure, veste i panni di una donna, solo in apparenza scherzosamente ed i figli appaiono ogni minuto in un video “reel” dei genitori, manco fossero la prole del popolo.

Ecco, potrebbero essere costoro, che insegneranno ai nostri figli, in un contesto scolastico, in cui dovrebbero già acquisire competenze socio-relazionali grazie alle ore di educazione civica, cosa è il “sentimento”, che scaturisce da una relazione umana.

Perdonerete, se giunti a questo punto, io preferirò l’educazione siberiana.

Ad maiora

VP