Quando una censura diventa un TSO

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Quando una censura diventa un TSO

Marzo 28, 2022 Blog 0

Oggi, festa della mamma, sento di fare una riflessione particolare. Il mio pensiero corre alla mamma del ragazzo di Fano che a soli 18 anni, da 4 lunghi giorni è sotto TSO presso l’ospedale di Pesaro, reparto psichiatroco adulti. Questo ragazzo, definito da compagni e professori come mite, studioso, gentile, corretto, un fuochista degli scout, il 6 maggio scorso è entrato in classe incatenandosi, con la catena della bicicletta, al banco, in segno di protesta contro l’uso della mascherina. Si era bonariamente lamentato altre volte ed era stato messo in dad perchè proprio non si confermava a questa regola, proprio non riusciva a respirare con naso e bocca tappati, (un folle insomma! )ma per le interrogazioni era dovuto tornare a scuola. E cosa è successo? Che la sua protesta è diventata censura, ma censura così forte da portarlo a subire un TSO.E allora penso a un’altra mamma, la preside dell’Istituto frequentato da questo giovane dal raro senso critico per amore della nostra Costituzione e di una libertà che ogni 25 aprile anche la sua scuola festeggia ipocritamente come fa il 27 gennaio per la giornata della memoria dell’olocausto, che ha solo saputo spendere parole di sdegno per un certo “costituzionalista”, reo d’aver “infarcito di strane idee” il giovane, e per la famiglia dello studente che definisce per converso “brava gente” a ragione del fatto che “cerca di fargli rispettare le regole”. Quindi, a questa mamma che ricopre il ruolo di dirigente di una Istutuzione pubblica, dico che deve riflettere molto bene su quanto accaduto e agire di conseguenza. Dall’intervista rilasciata a caldo, sembrerebbe aver avallato implicitamente il TSO al suo alunno per il solo fatto di non aver rilasciato alcuna dichiarazione di censura al riguardo e di sdegno. Vorremmo sapere se appena appresa la tragica notizia, sia corsa al PS dove il ragazzo veniva sedato e iniziava la procedura psichiatrica coercitiva ai suoi danni, se si sia recata al capezzale del suo studente, se abbia pensato di incatenarsi come ha fatto lui, per protestare degnamente contro quel TSO che lui subiva. Ci dia contezza d’aver rintracciato il sindaco di Fano per contestare nell’immediato l’avallo di quel TSO. Ce ne renda conto immediatamente altrimenti, purtroppo,  continuerebbe ad occupare indegnamente quel posto che non è scranno dal quale fare proclami sovranisti e anticostituzionali ma posizione di grande dovere verso i ragazzi della sua scuola e verso la società perchè è la scuola che deve restare luogo preposto alla formazione della cultura e dello spirito critico dei nostri figli. Ricordiamole che quel pugno che ha dichiarato avrebbe voluto dare al “costituzionalista” per aver plagiato il povero studente ribelle, dovrebbe batterlo forte sulla scrivania del sindaco e del primario dell’ospedale che hanno proceduto al TSO. Ricordismole che quel pugno dovrebbe far tremare quelle scrivanie, per la grande indignazione che una mamma come lei e un soggetto pubblico che presiede una scuola, dovrebbe provare. Ricordiamole che il suo studente non è stato plagiato da uno studioso della Costituzione che lo ha infarcito di dottrine sovversive, razziali, antidemocratiche, tutt’altro, è stato tradito dagli adulti che rappresentano le Istituzioni del nostro Paese e che avrebbero dovuto proteggerlo, lei in primis. Diciamo a questa preside che il suo alunno ribelle a regole ingiuste, ha studiato grazie a chi conosce bene la Costituzione e i Trattati internazionali a tutela dei diritti dell’uomo, quell’educazione civica che lei, a questo punto ipocritamente, fa studiare nella sua scuola, immaginiamo solo per infarcire (stavolta il verbo è d’uopo) di ridicole e demagogiche nozioni di conformismo i nostri figli. Ricordiamo a questa preside che è esistito il processo di Norimberga verso i criminali nazisti, esecutori di regole ingiuste che non si sono potuti trincerare, per giustificare le loro nefandezze, dietro il rispetto delle regole. Le regole, per essere rispettate, non è sufficiente che siano imposte ma è necessario che siano giuste! Ai miei tempi in cortile, al liceo, avevo amici di destra e amici di sinistra che giocavano a calcio insieme, che giravano insieme sulla moto, che avevano la maglia con la faccia di Che Guevara o Mussolini. Loro partecipavano a manifestazioni, riunioni, discussioni e mai nessuno, né insegnanti né preside, si è mai permesso di censurarli per le loro idee. Anzi, se ne discuteva in classe il più delle volte. Ricordiamo a questa preside che viviamo in un’epoca in cui uno dei progetti, che anche la sua scuola, come tutte, avrà realizzato in questo anni, è la lotta al bullismo e mostriamole come stavolta siano state le Istituzioni, di cui lei fa parte, a compiere un osceno atto di bullismo contro uno studente che si è permesso di esprimere il proprio libero pensiero e reclamare il suo sacrosanto diritto di respirare.Alla mamma di questo ragazzo, oggi va il mio abbraccio. Forse non ha abbastanza forza ma mi piacerebbe che anche lei, come ha fatto coraggiosamente suo figlio, si incatenasse davanti all’ospedale dove hanno recluso il suo “bambino”. Mi piacerebbe pensare che quando lo riabbraccera’, non lo censuri per ciò che ha fatto, non lo inviti a rispettare le regole ma a sussurrargli all’orecchio quanto sia fiera di lui perché a 18 anni si è assunto l’onere e l’onore di protestare contro regole ingiuste, di fare un distinguo che neppure i suoi professori e la sua preside sono riusciti a fare. E spero che gli dica di capirlo se non riesce a respirare con quel bavaglio che, come dimostrato, non cerca di bloccare il virus (non potrebbe, scientificamente) ma imbavaglia le idee!Oggi, festa della mamma 2021, spero con tutto il cuore che i miei figli possano diventare critici e oppositivi verso un sistema anticistituzionale e corrotto. Spero che non si confermino mai a nessuna regola ingiusta ma la sappiano prima sottoporre al vaglio critico dei loto pensieri, dei loro valori, della legalità di cui in casa si nutrono e che contempla già il rispetto delle regole come principio, il rispetto delle autorità, il rispetto del prossimo, ma sempre alla luce di un pensieto critico e di un’attenta analusi di ciò che assurge a regola.Non ho mai sentito di TSO contro gli studenti che hanno minacciato o aggredito, addirittura con delle armi, i propri professori. Eppure abbiamo assistito a un TSO ai danni di uno studente che ha pacificamente manifestato contro regole liberticide, anticostituzionali e disumane per affermare il suo naturale diritto a respirare.Il TSO andrebbe fatto agli studenti violenti non ai liberi pensatori. E andrebbe fatto a tutti coloro che ormai hanno perso il lume della ragione e hanno iniziato a camminare letteralmente carponi in un muto sfilare di identità vuote asservite a regole ingiuste e indegne: persone che vedi per strada, da sole, portare il cane a passeggiare, imbavagliati con la mascherina, persone in bici, da sole, un campagna, con la mascherina, persone che guidano in macchina, da soli, con la mascherina. E un TSO  andrebbe fatto a tutti coloro che pur dirigendo emittenti televisive e testare giornalistiche di rilevanza nazionale, non hanno dato risalto all’accaduto come avrebbe dovuto essere a testimonianza del fatto che siamo sotto regime.Spero con tutto il cuore che i miei figli non vadano ad infoltire la cerchia di giovani inermi, imvabagliati e senza pensieri autonomi, pigramente incapaci di formulare un pensiero critico al di là d mluro dell’ acquiescente realtà che li circonda e dalla quale stancamente si lasciano fagocitare, per inerzia.Cara mamma di questo studente eccellente, neanche troppo nerboruto, che fa il fuochista per gli scout, che ha la coscienza critica che un sindaco, un primario, una preside e un corpo docenti non hanno avuto, sii fiera del tuo ragazzo, stringilo forte al petto quando farà ritorno a casa, come faceva quando aveva pochi anni e si sbucciata un ginocchio. Non insegnargli che lo Stato ha fatto il suo dovere e che lui deve rispettare le regole, non dirgli di smetterla di farsi infarcire la testa con strane idee rivoluzionarie. Nin dirgli di evitate di mettersi nei guai. Digli invece che sarai al suo fianco contro quei guai, digli che quello che ha subito è gravissimo, che il suo amico “costituzionalista” ha ragione, che vuoi saperne di più anche tu perché se le regole hanno portato a questo sopruso, allora sono regole ingiuste senza se e senza ma. Digli che sei orgogliosa di lui e che questa brutta situazione non ve la dovrete dimenticare ma dovrà costituire legna che alimentera’ il fuoco della giustizia che vorrete avere non solo per lui ma per tutti i giovani come lui, nella speranza che ce ne siano tanti, affinché una cosa simile, non accada mai più. Pretendi le scuse di tutte le Istituzioni: sindaco, preside, professori, primario. Non ti inchinare a loro che hanno stuprato tuo figlio, lascia siano loro a farli e solo dopo perdonali cristianamente ma non dimenticare, non farlo mai, e vai avanti esigendo giustizia per tutti i nostri figli. Ti prometto che saremo al tuo fianco, al vostro fianco.Tuo figlio, oggi, è il figlio dell’Italia per bene, è mio figlio, è nostro figlio e noi ci battetermo per difenderlo e difendere con determinazione tutte le altre migliaia di giovani che, speriamo, seguano il suo esempio. Perché una scuola che impone il rispetto delle regole non è degna di istruire i nostri figli se non si interroga se quelle regole siano giuste o ingiuste ed è arrivato il momento di dire basta agli abusi, del punirne 1 per educarne 100.Combatteremo affinché il sopruso di 1 diventi  il rispetto di 100 e 100 e ancora 100 …. all’infinito.

Manola Bozzelli – Associazione Arbitrium

con Valeria Panetta Linda Corrias Diana Corniola Lucia Guidorzi Mino Corniola

Associazione Arbitrium

https://www.ilrestodelcarlino.it/…/senza-mascherina…